Chirurgia ortopedica
Quella del ginocchio è una articolazione fondamentale per camminare in maniera corretta ma anche per innumerevoli altre attività, e nel caso si debba intervenire con un intervento di protesi di ginocchio le avanzatissime tecniche e tecnologie oggi disponibili consentono di ridurre al minimo i rischi di rigetto o di infezioni delle protesi di ginocchio. Sono ormai sporadici simili casi, ma per risolverli in maniera indolore è di fondamentale importanza una tempestiva diagnosi che consenta di intervenire prontamente per risolvere tale problema.
Vediamo insieme quali sono le cause, i sintomi di rigetto della protesi di ginocchio ed il trattamento più idoneo.
Cause di rigetto
Le evoluzioni dei nuovi materiali utilizzati negli interventi di protesi articolare hanno permesso di raggiungere livelli di biocompatibilità sbalorditivi e un tempo impensabili. Tra le principali cause di rigetto di protesi di ginocchio va annoverata però l’allergia al nichel: il paziente può non esserne a conoscenza, e questo metallo è presente seppure in minime quantità nello scudo femorale che compone la protesi.
Evitare questo fastidio è possibile con l’impianto di una protesi “nichel free” che previene alla radice l’inconveniente.
Un’altra causa di rigetto della protesi di ginocchio e sua conseguente infezione può risiedere nel paziente stesso se questi non segue alla lettera le prescrizioni del chirurgo che l’ha operato e sottopone l’articolazione a imprudenti sforzi prima del tempo, oppure se una condizione di sovrappeso sottopone a intense sollecitazioni la parte operata.
Infine, nonostante ogni paziente sia accuratamente schermato da un trattamento antibiotico pre e post-operatorio, e sebbene l’intervento avvenga sempre in ambiente asettico e debitamente sterilizzato, può capitare che dei batteri raggiungano la protesi attraverso la ferita oppure a seguito di una infezione non prevedibile e in atto in altra zona del corpo.
Sintomi dell’infezione della protesi di ginocchio
Le moderne tecniche di chirurgia ortopedica mininvasiva rendono gli interventi molto meno traumatici rispetto al passato, e consentono così un decorso post-operatorio più rapido ed un recupero abbreviato della piena funzionalità dell’articolazione. È del tutto normale che a ridosso dell’intervento la parte operata sia leggermente gonfia o arrossata, e che il paziente avverta una diffusa sensazione di calore attorno all’articolazione. Fa tutto parte del normale decorso, in un percorso di guarigione e cicatrizzazione che si risolve nell’arco di qualche giorno.
Se però il paziente manifesta dei fastidi che si protraggono a lungo ha il dovere di rivolgersi al chirurgo ortopedico che l’ha operato.
Questi sintomi di rigetto della protesi di ginocchio includono:
- Un elevato stato di alterazione febbrile
- Una mancata cicatrizzazione dei bordi della ferita, con loro distacco
- Un arrossamento della zona operata che non tende a diminuire
- La presenza di secrezioni anche a vari giorni di distanza dall’intervento.
Una pronta valutazione di questi sintomi da parte del medico consentirà di mettere subito in atto il conseguente più appropriato trattamento.
Trattamento del rigetto di protesi di ginocchio
Il chirurgo ortopedico effettuerà una accurata visita al fine di valutare lo stato ed il livello dell’infezione in corso: bisogna tenere presente che, essendo artificiale, la protesi non solo non ha modo (come le altre parti dell’organismo) di reagire alla presenza dei batteri, ma non è nemmeno sensibile alla somministrazione di antibiotici.
Il trattamento meno invasivo, se la diagnosi è effettuata tempestivamente, consiste in un accurato lavaggio dell’articolazione e sua disinfezione con la sostituzione delle parti mobili in polietilene. Tale procedura comporta fastidi minimi per il paziente e risolve definitivamente il problema.
Se invece l’infezione è già in stato avanzato sarà necessario procedere ad un più radicale intervento di sostituzione dell’intero impianto di protesi di ginocchio. È un intervento piuttosto traumatico e che si tenta sempre di scongiurare anche perché si compone di una doppia fase chirurgica, e per queste ragioni suggerisco sempre di non lasciar passare il tempo e contattarmi al primo insorgere dei sintomi descritti prima.
Esercito la mia professione di chirurgo ortopedico a Napoli e in diversi altri comuni limitrofi, ed a questo link sono disponibili tutti i miei recapiti e contatti.