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Chirurgia ortopedica a Napoli

Interventi di chirurgia ortopedica a Napoli

Per gli interventi di chirurgia ortopedica a Napoli esercito la mia professione ricevendo nello studio situato in Via Francesco Giordani e presso l’Ospedale Fatebenefratelli di Napoli, oltre agli altri miei studi situati a S.Antonio Abate, Somma Vesuviana e Scafati.
Sono medico Specialista in Ortopedia occupandomi con successo, in particolare, di interventi di Ricostruzione articolare di anca e ginocchio e di Traumatologia, ma tra le attività alle quali mi dedico come medico ortopedico a Napoli rientrano numerose altre casistiche quali la chirurgia ortopedica pediatrica, la Chirurgia articolare ricostruttiva dei legamenti e molto altro ancora.

Tecniche di chirurgia ortopedica

Nessun paziente è uguale all’altro, e per ciascuno di essi esiste una tecnica più appropriata di intervento. Parto sempre da questo assunto durante l’anamnesi, al fine di individuare la terapia che sia “cucita su misura” in un dettagliato percorso di pianificazione preoperatoria, sia per le tecniche di impianto protesico che per quelle di ricostruzione articolare.

Chirurgia ortopedica mininvasiva

I progressi della medicina, della scienza e della tecnologia hanno consentito di mettere a punto delle tecniche chirurgiche ortopediche che sfruttando particolari strumenti permettono di effettuare interventi che riducono al minimo l’impatto traumatico per il paziente e gli garantiscono un rapido decorso post operatorio.
La chirurgia ortopedica mininvasiva non va ad intaccare la muscolatura, con dei tempi di degenza sensibilmente abbreviati e con un rapido recupero della funzionalità articolare.
È il caso della tecnica T.S.P.S. (acronimo di Tissue Sparing Posterior Superior) che per la chirurgia di innesto protesico di anca è oggi riconosciuta quale fattore determinante nel migliorare l’esperienza operatoria nel suo complesso riducendo al minimo i disagi per il paziente.

Artroprotesi di ginocchio

L’articolazione del ginocchio è una delle più complesse del nostro organismo, in quanto è responsabile di flessione ed estensione ma anche di movimenti combinati come scorrimento o rotazione, facendo “dialogare” tra loro il femore e la tibia ma al tempo stesso il femore e la rotula.
Ciò comporta che, con il trascorrere degli anni ma anche per cause quali alterazioni post-traumatiche, eccesso ponderale, o alterazioni dell’asse meccanico dell’articolazione per posture scorrette la cartilagine articolare che riveste femore e tibia possa assottigliarsi per usura o frammentarsi, non esercitando più la sua funzione di cuscinetto tra le superfici ossee.
Queste ultime arrivano a contatto con un progressivo deterioramento che va a coinvolgere l’intera struttura articolare, inclusi legamenti e menisco. In simili casi si manifesterà una dolorosa rigidità articolare che nei casi più gravi può essere risolta solo chirurgicamente, o con una semplice pulizia articolare in artroscopia che però offre risultati di breve durata, o con la completa ricostruzione dell’articolazione attraverso un mirato intervento di protesi articolare totale del ginocchio, detta anche artroprotesi.

Esso consiste nella sostituzione dell’articolazione malata con una nuova ed artificiale, ricoprendo la superficie delle ossa con speciali leghe di metalli ad uso medicale alle quali vengono associati dei polimeri biocompatibili che assicurano il perfetto scivolamento di femore e tibia.
Sebbene i materiali oggi in uso siano di eccellente qualità, e consentano durate prima impensabili, anche questo tipo di protesi è soggetto ad usura nel corso degli anni. In tali casi si può intervenire con una revisione della protesi di ginocchio, con parziale o totale sostituzione di quanto impiantato, e seguendo complesse e precise tecniche chirurgiche.

Artroprotesi di anca

Anche l’articolazione dell’anca, ossia quella porzione del bacino definita cavità acetabolare nella quale si innesta la testa del femore, può essere soggetta col passare degli anni a fenomeni di artrosi (coxartrosi) che nei casi più gravi in cui si arriva alla condizione di osso su osso comporta un dolore intenso e rende difficoltosa, quando non impossibile, persino la deambulazione.
La terapia chirurgica, con l’impianto di protesi d’anca, viene decisa di concerto con il paziente in base a stato di salute generale, età e gravità del dolore, e consiste nella sostituzione di testa e collo del femore con elementi artificiali anche in questo caso in leghe metalliche oppure in materiali ceramici o plastici.

L’artroprotesi d’anca è l’intervento chirurgico ortopedico più comunemente effettuato e beneficia oggi anche di tecniche di chirurgia mininvasiva, con procedure simili a quelle tradizionali ma con incisioni più piccole e tempi di recupero decisamente abbreviati.

Le revisioni delle protesi

Può accadere con il trascorrere degli anni che una protesi di ginocchio o una protesi di anca impiantate con successo, e che hanno consentito al paziente di riguadagnare la piena funzionalità articolare, vadano soggette a un normale deterioramento.
I primi segnali sono costituiti da dolore, instabilità o ridotta funzionalità dell’articolazione, ma nulla è perduto o compromesso perché è possibile effettuare con successo anche interventi di revisione delle protesi, con una totale o parziale sostituzione di quanto già impiantato.
La procedura, per quanto complessa e più lunga rispetto ad un intervento di primo impianto, viene attentamente pianificata e garantisce buoni risultati di recupero.

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